
Al momento dello sbarco nei porti americani i prigionieri africani venivano preparati per la vendita: lavati, rasati e spalmati di olio di palma per nascondere le eventuali ferite causate dal viaggio. In genere erano immediatamente venduti ai proprietari di piantagioni o ai commercianti intermediari attraverso delle aste pubbliche o tramite vendite dirette.
I corpi e i denti degli africani incatenati erano esaminati dai potenziali acquirenti alla stessa stregua di capi di bestiame per accertarsi delle loro capacità fisiche e della loro buona salute. Nei primi secoli della tratta, i giovani maschi erano generalmente preferiti alle donne perché considerati più forti e produttivi. Nel tempo, tuttavia, il numero di donne cominciò ad aumentare per il loro valore come riproduttrici di forza lavoro oltre che come lavoratrici.