@Matrix.4 scrive:
Esatto.
Hanno proprio come un difetto di fabbrica di serie che è piu accentuato come in questo caso che al governo ci sta la destra, e ce l' hanno lo stesso anche se di poco inferiore con un governo di sinistra al potere.
Il classico lamento continuo contro lo stato solo per il conveniente di furbizia però, un po come i mariuncielli, i ladri che pizzicano nel limite del legale, e quindi nel momento gli scatta la legge come difesa. La mentalità magna magna da parassita in breve, e Non per l' utile comune, lavorare, rispettare, decidere quello che è giusto per il sociale, etc.
La sfaticaggine storica di una parte degli italiani conosciuta in tutto il mondo, e dicendo tutto la sfaticaggine dei fancazzisti del sud Italia per la maggiore, che si trova in tutta l' Italia.
...hai fatto centro.
I miei purtroppo non pochi anni mi hanno mostrato in pieno ed a lungo questo fenomeno.
La prima critica, assai più "antica" di me, fu che si voleva lavorare meno ore perchè "pigri & fannulloni".
Ciò era ingiusto, in parte, dinanzi a sfiancanti lavori su 12 ore o 15, a fine '8oo: come si "vivesse" è ampiamente testimoniato, e mio padre (1926-2017), lo riassunse bene dicendo "come le bestioline".
Polemica quindi inizialmente ingiusta, dato che anche a Sud si sgobbava e non poco, nelle caompagne: sì, il Verde (quello Vero, non i pannelli fotovoltaici e le torri eoliche) sarà bello... da vedere, da camminarci per svago, isolarsi dalla pazza folla, fare un pic nic.
...lavorarci, era ed im parte (pur coi progressi intercorsi, in quel poco che ne rimane) è da bestie.
In più, una mal attuata e tardiva riforma agraria (1950) non aiutò: la gente fuggì dall'orrore verde per il più confortevole "squallido cemento delle periferie bucate da mille finestre", nelle INA- Casa, in città orrende dal clima vomitevole (TO-Mi in specie). Ma lì... noioso, pesante forse ancora, ma tutto sommato facile lavoro in fabbirca ed ....oooops!...dopo aver rotolato qualche bidone ed dato due martellate a dei pezzi di ferro, a fine mese una VERA PAGA!...
In campagna, non esistevano e non esistono orari. Pur con certi ausili tecnologici, Rosina non si deve forse + alzare alle 04°° per dare la biada alla vacche (io lo vidi fare tranquillamente, comunque, ancora negli anni 1995/2012), ma le stalle vanno pulite, si sta con gli stivali in mezzo alla merda, e se ne respira l'afrore. Ed anche dopo un lungo bagno "puzzi sempre di stalla" (miei pur abbienti parenti agricoltori del Sud: Maserati Biturbo ma scansati dalle ragazze perchè ricchi ma bovari).
Se grandina e i teli, di uso recente peraltro, cedono, in piedi in piena notte a farsi lapidare per salvare le colture. Non ci sono campi con il riscaldamento o l'aria condizionata. I trattori, sì, ma dai tardi anni '80 e non per tutte le tasche. La vacca deve partorire, la si assiste alle 2 di notte in attesa di sentire la jeep del veterinario. La Domenica le bestie vanno accudite come di Sabato, a Natale, nei festivi. S'è cotti dal sole, sferzato dal venti, inzuppati dai temporali: le fatiche fisiche non sono state che marginalmente eliminate dalla tecnologia.
E' una vita da bestie: infatti appena il PRG passa edificabili i suoli, c'è la gara a venderli ai costruttori: chi vivrà in quelle case fa l'operaio o l'impiegato, non si ammazza di fatica.
Il meridionale non va sempre demonizzato: chi salì a Nord dapprima, per pochissimo - qui l'agricoltura fu rapidamente abbandonata - lavoro a paghe migliori nelle cascine che lombardi piemontesi e veneti andavano abbandonando per il "comodo" posto in fabbrica e certo per il dormi-dormi da sempre simbolo di ogni ufficio.
Altri, e non pochi, già entrarono direttamente nei ranghi del terziario pubblico: la ninna nanna + completa... altri, si fecero un "mazzo" tanto come muratori. Non era diverso come fatica dal bracciantato, ma con guadagni cento volte superiori, e ci si metteva anche in proprio. Gente che è ora ottuagenaria e più e piegata dalla fatica, le mani ancora ruvide di calcina.
Quindi, luci ed ombre sui ns compatrioti del Sud: odiati, sulle prime, in fabbrica, perchè inerti alla propaganda "rossa" e sindacale si lasciavano usare come bestie, ma una paga anche miserabile ma mai vista apriva loro lo scrigno del benessere. Durante una assemblea sindacale abbastanza accesa, negli anni '50, con slogan di fuoco contro i padroni, ai Vati sul podio fu risposto sventolando le cambiali con le quali comprare l'agognata "Fiat 600" (da "Il sorpasso", di Miriam Mafai, libro sul quale non concordo in toto ma fa sicuramente centro).
Il "terrone" alloggiato negli orribili quartieri di case a ringhiera, quando gli alti già si accomodavano in alloggi man mano + decenti: imparò quindi presto il sindacalese, con la sua capacità di far gruppo avendo compaesani negli enti pubblici in breve lasciò gli ingenui settentrionali, nelle case a ringhiera.
Lui, con la sua innata furbizia, gradatamente dismise i panni dello schiavo solerte ed ecco nascere di colpo il classico assenteista, scioperante, sempre malato, "Tiengo Famiglia"... Seguì, seguendo la propria scaltrezza di perenne dominato quindi "furbacchione", i discorsi dei social-comunisti e dei sindacalisti prendendo a dire "io aggio diritto a...". A tutto: alla casa, a lavorare poco, ad una buona paga. Superando come capacità di contestazione e ribellione il comunque troppo "onesto" lumbard e pièmuntèis, i veneti poletòn e cattolicisssimi (ai tempi).
Alla fine, per osmosi ed emulazione, ecco in tempi rapidissimi nascere la genìa del lavoratore nostrano, senza distinzione etnica. Certo: avendo mangiata la foglia del facile e garantito posto pubblico, i meridionali hanno avuto "una marcia in più" nel rendere il lavoro una cosa da disprezzare, odiare, vilipendiare.
La sinistra, da quasi 7 decenni, in questo calderone di aspiranti fancazzisti ci sguazza. C'è poi chi come appunto tanti meridionali davvero ci ha marciato alla grande, altri sono andati appresso a loro in maniera variegata.
La cosa comune a tutti: la parola Stato sempre in bocca. "Lo Stato mi deve dare" "E' colpa dello Stato che non fa, o fa male" "E' colpa dei politici" "Lo Stato è assente".
Nelle rivendicazioni contrattuali, la sinistra ha sempre appoggiato chi chiede + Stato, non vuole però pagare le tasse additando presunti mitici "grandi evasori", "corrotti"... quando è lui, Gino l'operaio, che ha l'amico che gli imbianca l'appartamento senza fare fattura o "solo per il materiale, sai, quello è dichiarato", è il primo ad avere l'amico che gli pratica prezzi sotto mercato, il primo che conosce "la signora Rosa, del Comune, porta la busta a lei e a nessun altro, e vedi che la faccenda la risolviamo".
E' quello che accusa i ricchi di avere privilegi ma per decenni ha rifiutato la mobilità lavorativa (da un settore all'altro dell'azienda e poi da azienda ad azienda o da settore a settore), ha invocato la maternità anche "difficile" (quindi anticipata) per la moglie quindi...anche l'allattamento per se stesso (un androgino, con le tette, a quanto pare!).
Il torto? Sempre del capace, del ricco, a scuola del secchione "leccaculo" dei professori...e chi lavora in proprio, sempre "ladro", salvo l'amico che ti fa lo sconto e ti ripara la macchina prima delle altre...però ladro, comunque, resta, un pò. Negozianti ladri, poi supermercati che sfruttano la manodopera, le cassiere costrette in pedi (causa vinta con il Bennett). Sia come sia, l'imprenditoria ha sempre torto: adesso vogliono distruggere i ns panorami con pannelli fotovoltaici e torri eoliche ma "ci sono le ecomafie che si arricchiscono".
Mafia le energie tradizionali, accusate di "inquinare"(?), mafia quelle "rinnovabili" che distruggono il territorio (ma il contadino corre ad affittare loro il podere per farlo incementare per i pannelli e le torri). Mafia quella dei padroni di casa, mafia quella dei costruttori: per la sinistra tutto è mafia, mai i sindacati e le associazioni, se non quelle di categoria alta, professionale.
Non è mafia presentare l'ISEE x avere sconti e bonus vari. Non è mafia scioperare contro i licenziamenti causati dall'acquisto di beni asiatici al posto dei nazionali "perchè cari"...cari perchè prodotti proprio da chi sciopera, che non li compra e lavora ormai non + 12/15 ore 6 gg la settimana ma adesso ha anche la settimana di 4 giorni. Cinesi ed asiatici vari, non ce l'hanno: nè ferie, nè giorni compensativi, nè L.104, ne il medico che ti firma compiacente 20 gg di malattia.
Non è mafia associarsi per mille mila cose: contro la cementificazione dei laghi prealpini (se c'è richiesta di case, essendo zone dove il lavoro non manca, dove farle?...sulla Luna?), contro gli "abusi" sessuali, contro il fascismo, contro la discriminazione di qualcuno che solo lui vede, a favore degli animali, per salvare qualche rudere che invece sarebbe meglio spianare e venderne l'area agli edili o, ecco, impiantarci i pannelli del cavolo e le torri con le ventole; associazioni contro il femminicidio che si ergono a parti civili, fondazioni come quella del padre della Cecchettin che chiedono di abolire il ... corteggiamento!...
Associazioni pro loco, pro gay: tutti che lamentano qualcosa che lo "Stato" dovrebbe fare, vietare, promuovere, finanziare ovviamente, oppure tassare.
Poteri con forza ricattatoria e persuasiva da veri Stati nello Stato.
Al centro, il lamento: ci sono collettivi di studenti, di pro immigrati, che "lamentano" discriminazioni o "di non godere del diritto allo studio"... o altro. La scuola è antiquata (l'hanno riformata cento volte in 30 anni!), gli edifici sono o freddi o "inadeguati".
...associazioni di vittima del terrorismo, della mafia, dei "femminicidi", che quando per legge un colpevole viene "premiato" con simbolici sgravi di pena - permesso di lavorare "fuori", concesso solo a pochi privilegiati super criminali, peraltro! - , permessi premio, scarcerazioni anticipate, si oppongono, fanno sit in, incaricano legali. Associazioni di mamme, associazioni contro la caccia (...e ormai, dove la si potrà più praticare, mancando spazi liberi)?... associazioni, associazioni, associazioni... Associazioni e fondazioni col nome di "celebri" vittime di qualcosa, che fanno politica, ovviamente di sinistra, dem progressista.
Non una di stampo tradizionalista e che non metta zizzannia accusando del peccato inesistente altri, lo Stato, la Chiesa...la quale peraltro ha le sue, di associazioni, ed è essa stessa un centro di potere ed opinione non governativo o dichiaratamente politico (ha perso anche un suo partito di centro, la DC. i cui successori sono davvero ridicoli).
Stati nello Stato, che col ricatto di aizzare l'opinione pubblica agiscono da veri partiti politici.
Circa la sfaticaggine: innata certo in un Sud spagnolesco, dove a Napoli nel ì7oo anche i poveri avevano un lacchè, uno più povero di loro... e bem studiata e blandita dalla sinistra. Come detto, da rivendicazioni sacrosante alla rovina di una economia che stupì perfino gli USA.
Adesso, ecco ancora il perenne ritornello: lo Stato deve... deve andare, secondo loro, contro la medesima "UE" che essi peraltro idolatrano, quando essa, messa da parte la cartelletta coi "diritti civili"(?) tira fuori la calcolatrice.
Quella, alla sinistra, non piace: ed ecco tornar buono lo Stato nazionale.
Doppiogiochisti.