@ormentius scrive:
poi c'è la pifferi... spero ci pensi la giustizia carceraria. ci siamo molto vicini dalle ultime....
...abbinare al processo.
Che sia una...dire incosciente, è poco: ma come si può pensare che anche lasciandole a disposizione una dispensa, una bambina di pochi mesi o anche due o tre anni si sappia nutrire?
Forse a 3/4 già arriva e + ke facilmente a sentire la fame reagendo con l'aprire le confezioni: ma molte sono a prova di bomba, faccio fatica io!... (infatti mi arrabbio e finisce tutto in terra).
La sicurezza, poi: una caduta, l'urto contro una suppellettile, un taglio...
E l'igiene?... Fino diciamo alle Elementari o poco meno, il bambino mica pensa a lavarsi, e se magari i più grandicelli usano correttamente il wc nn si può garantire sulla loro igiene... per questo, nemmeno a 18/19 anni in certi casi!!!
Contare quindi sulla capacità di sopravvivenza di una bambina così piccola dimostra, cosa sulla quale io batto molto, una scarsa u nulla contezza della realtà delle cose, una dabbenaggine assurda, un ottimismo da esecuzione sommaria.
Chi è "adulto e vaccinato" deve, e il dovere è imperativo, conoscere le cose del mondo ovvero rischi, pericoli, situazioni, tipologie di persone ed ambienti e sapere cosa e come fare, dire, vestire ecc...
La Pifferi era madre ed aveva la patria potestà sulla figlia, quindi qualcuno la riconobbe capace di agire.
Chi?
Passiamo ad altro, che non attiene leggi e tribunali ma una Corte forse oggi o da sempre, + autorevole di essi in bene ed in male: la cultura dominante, la mentalità media, sostenuta peraltro da fin troppe "associazioni", "unioni", fondazioni e Partiti.
Secondo questa mentalità, oggi alla donna è riconosciuto ed anzi, richiesto, di essere ad un tempo madre, "donna" (con tutti i suoi desideri, anche intimi e sentimentali, ed ecco il caso della Pifferi), lavoratrice, e chissà che diavolo d'altro, se no è "incompleta".
Un tempo, neanche lontano, si diceva che da sposati si deve "cambiare da così a così" (mio padre, classe 1926, defunto), e mettere un pò da parte se non del tutto il "sè" a favore della famiglia.
Circa la donna, era già da prima resa edotta che con le nozze finivano i divertimenti in balera, e ci si doveva permettere anche di "lasciarsi andare" un pò circa femminilità e dintorni.
Questo perchè il ruolo di padre e madre, ovvero fino al 1975 di capofamiglia e moglie, doveva prevalere sulle proprie esigenze come persone singole.
Del resto, lo recita ancora il Codice Civile, indirettamente, citando i doveri della coppia, e parlando anche della prole, la cui cura deve superare tutto il resto (può essere escluso il lavoro, ma esistono infatti anche forse troppe eccezioni al dovere professionale, come permessi, gravidanza, malattia del bambino e simili.
Secondo il PM, la Pifferi, obbedendo ad una richiesta (a dir suo) dell'amico speciale, non si era portata appresso la bimba, cosa pare fatta altre volte ma per brevissimi periodi. Con questo, "assecondando in via prioritaria il suo essere donna rispetto all'esser madre", venendo quindi meno al dovere di cura e tutela della prole non autosufficiente. Donde, l'imputazione per omicidio volontario.
Colposo, si potrebbe tecnicamente dire, perchè non desiderato, bensì causato da una mancata osservanza di cautele elementari od imposte da usi, leggi o regolamenti.
Qui però non siamo dinanzi ad una omissione simile, siamo dinanzi alla misconoscenza di cose che una mamma, ritenuta in grado di badare alla figlia, non poteva ignorare.
Ora, si dibatte circa il forte bisogno di attenzioni maschili da parte della donna, tale da obnubilarne la mente: infatti, qualunque altra avrebbe detto al compagno, che tale sarebbe più che solo amico speciale di avventura, di tenere conto del suo stato di madre e che se voleva lei per qualche giorno con sè ella non poteva trascurare la figlia.
C'è poi da considerare perchè ella non sia ricorsa all'aiuto della madre, altro fattore che incide sulla sua incapacità o peggio, noncuranza, di essere mamma, il che a mio giudizio deve prevalere sullo essere "donna". Insomma, se una mamma non si fa la doccia o la pedicure e non è a posto coi denti, ha la "crescita" visibile sotto la tinta, lo smalto delle unghie scheggiato e non ritoccato, nulla di strano: prima i doveri, scelti, di mamma e donna di casa, poi l'apparire ancora come donna piacente.
Cosa questa che a rigor di logica, fatto salvo avere un aspetto decoroso, non dovrebbe interessare ad una donna sposata e con figli per di più.
Ella non è sposata, sta bene, ma è pur sempre mamma: cosa che viene prima dello essere "donna".
Idem per un uomo: quante volte sulle riviste o siti specializzati si legge "Vendo moto causa matrimonio" o anche "fidanzamento"?
Quanti nemmeno mettono l'annuncio e vanno alla prima concessionaria e lasciano lì il mezzo?
Vale anche per altro: essere padri madri e coniugi dovrebbe, insisto sul primo caso, il secondo, vabbè... comportare un deciso cambio di visioni.
E' ovvio che nessuno ha preso e prende le difese della Pifferi. Ma esiste quel dettame, non scritto, che vede sempre presente il diritto di essere donna, vivere la propria femminilità: la mente disturbata della Pifferi lo ha preso troppo sul serio fino alle fatali conseguenze... ma quanti genitori non si occupano dell'educazione dei figli, parlo di figli fino alla fine della pubertà, prediligendo i propri svaghi o cercando un impossibile connubio fra essi ed il dovere si essere guida e custode della prole?
(Esiste anche il personaggio opposto, quello che crea problemi sul lavoro essendo sempre in ballo con le faccende famigliari, arrivando a far modificare turni o a trascurare esigenze di lavoro per "andare alla partita del figlio", cosa non vitale come dargli da mangiare, figlio magari di 15 anni)
La condotta della Pifferi era nota, non si sa come mai la madre non abbia allertato i Servizi Sociali ed essi tolta la bimba ad una donna che si crede ancora una 13nne in cerca del ragazzino.
E', nelle sue conseguenze, un caso più unico che raro, amplificato dalla tromba mediatica, ovvio, ma nel 1960 ove oggi possono accaderne 1 su un milione, ne sarebbero accaduti 1 su cento milioni, appunto perchè una mamma, coniugata o meno, avrebbe visto se stessa nell'ambito di un sistema culturale secondo il quale "Donna" e sposa-madre non debbono x forza coincidere.
Idem per "Uomo-maschio o macho" e marito-padre.