@ormentius scrive:
qui da noi hanno governato persino gente non eletta da nessuno.
...mai, nel 1948, previde meccanismi costituzionali così perversi da consentire ad una maggioranza scaduta per mandato quinquennale di rinnovarsi senza ricorrere alle urne.
In altri Paesi, abbiamo adesso maggioranze NON volute dal Popolo, ma create mettendo assieme alleanze di sbarramento contro le destre avanzanti.
In Romania abbiamo visto in questi gg un vero Golpe, con l'esclusione di una forza politica ab initio.
Diceva il padre, o nonno, Le Pen, che le democrazie in mezzo secolo sarebbero diventate le peggiori dittature: ebbe ragione, parlava a metà anni 70 ed il mezzo secolo eccolo qui.
Prevedo per il futuro:
- o una benedetta salvifica guerra mondiale, che come le due precedenti, senza dare un giudizio politico in bene o male, mandando all'aria gli esistenti sistemi politici ne fece emergere di nuovi
- o un nuovo "1848" di rivolte a domino in mezzo Continente, il che portò in effetti ad un rinnovamento dei sistemi sociali a partire da metà 800, dopo quasi 3 decenni di Restaurazione.
Si noti la similitudine: 3 decenni fa cade mezzo pianeta di paesi comunisti a seguito del collasso dell'URSS, URSS e mentalità comunista di allora che avevano fatto faville dal 1918 in poi se non da prima come idea rivoluzionaria. Chi fosse nato nel 1875 avrebbe giurato che il mondo di oggi sarebbe stato socialista (cosa ben diversa, sebbene con alcuni dogmi in comune, dal moderno DEM-Progressismo)...anzi, i più acuti, i rivoluzionari, avrebbero detto "collettivista, comunista".
Invece anche i Paesi comunisti di oggi, in Asia, sono ben distanti dal vero comunismo "marxista", e ciò dagli ultimissimi anni 80 o primissimi 90.
Da allora sono passati 30/35 anni e non solo la caduta del comunismo non ha fatto poi del gran bene a molti Popoli, ma assieme al Comunismo nel 1991 è caduto - sia pur ripreso a tentativi da Berlusconi in Italia e dai 2 Bush negli USA - un mondo logico, conservatore seppur progressista nelle tecnologie e + cautamente negli affari sociali. Caddero i due antagonisti, in un certo senso.
Anche negli anni 90 del '7oo caddero sia il Vecchio Regime feudale, ormai già riformato dai Re illuminati, sia però anche gli estremismi della Rivoluzione francese, mostratasi per l'evento borghese che era e poi mutata nell'impero napoleonico, suo ideale prosecutore.
Ma...ecco che nel 1815 si cerca di restaurare il Vecchio Regime con un risultato non totale e precario, ed esso cade ancora nel 1848: ma nemmeno, ecco, a parte la deviazione del socialismo (n.1820) in comunismo rimasto però lettera morta per 7 decenni, ritornano a galla le esagerazioni dei primi tempi della rivoluzione francese (segnatamente, dal 1792 al 95)
Cosa ne uscì, dal 1848?
Il consolidamento del potere e costume borghese per molti tratti traente ispirazione dal Vecchio Regime, con gli imprenditori ed i maneggioni della finanza nella parte ed accanto ai Nobili ancora forti ed esistenti.
Nello stesso tempo, un riconoscimento ad "alcuni" principi della Rivoluzione con eccezione, ecco, x i più esagerati.
Se leggiamo Il Gattopardo, o I Vicerè o i Buddenbrook, non si leggono tratti Sanculotti o Giacobini di sinistra, e se un Nobile morto nel 1748 fosse risorto allora non avrebbe pensato ad una Rivoluzione fr il suo decesso ed il suo ritorno, trovando nella società vittoriana (modello per tutta Europa) tante similitudini col suo tempo.
Vuol dire che dopo 30 anni dalla caduta di Napoleone erano svaniti gli eccessi sia del Vecchio Regime che quelli della Rivoluzione.
Trasliamo la cosa ad oggi. Riavremmo una fattispecie di anni Ottanta come stile di vita, circa, e nessuna traccia più sia del Comunismo, sia del suo antagonismo "liberismo totale", sia del dem progressismo woke ed arcobaleno creatura spuria del post comunismo.
Infatti i popoli del 1848 non volevano nè i Re assoluti del '7oo nè i pazzoidi pre-collettivisti della Rivoluzione. Sulle barricate c'erano borghesi non certo proclivi alla Dea Ragione o alle dichiarazioni universali dei diritti del 1793 (praticamente alla base di quella del 1948), nè al dominio di un monarca tagliagole (solo la Russia zarista manteneva un Reame assolutista).
Parimenti, erano spariti certi eccessi, paragonabili alla cultura woke ed arcobaleno, emersi durante e dopo la Rivoluzione (liberazione degli schiavi, indipendenza a territori d'oltremare come Haiti).
Anzi, Nobili e borghesi si trovarono concordi su molte cose, sicchè il loro binomio sarebbe durato ancora per oltre cento anni.
Infatti, a metà 800 molti ideologi francesi si domandavano costernati dove fosser finiti i "sacri principi dell'89", si noti!... Mentre, tutto sommato, i nobili potevano dire che dalla Restaurazione in poi, pur avendo dovuto definitivamente accettare come comprimari dapprima e dominanti poi i borghesi abbienti, accanto ad essi ritrovavano una versione aggiornata degli splendori del '700.
Da parte loro i Popoli si erano - in proporzione ai tempi, ed in modo diverso da Paese a Paese, riappropriati di diritti dapprima rimangiati con l'effimera Restaurazione, ma certo non più quelli portati avanti dai seguaci di Rousseau.
Come dire?...un ritorno alla moderazione. Oggi come oggi ancora + facile, dato che nel 1989 non c'erano Re assoluti se non i Partiti Comunisti cinese e sovietico, ed in occidente v'era effettiva democrazia (senza arcobaleni e woke).
Penso che una sollevazione di popoli come nel 1848 o l'esito di una guerra come nel 1945 azzererebbe certe trovate dell'ultimo meno che ventennio. E come nel 1848, consolidatosi allora il sistema borghese già forte decenni prima, oggi si ritroverebbe lo spirito dei decenni ante UE, con ovvii cambiamenti per l'assenza della Guerra Fredda.
L'auspicabile sbriciolamento della UE renderebbe più vivace e democratica la diplomazia, agendo i Paesi in autonomia ovvero a piccoli blocchi via via cangianti.