@Matrix.4 scrive:
Ecco continuando per commento… i pareri e le intuizioni diciamo personali per quello che uno può dedurre per conoscenza sempre di tutto il sistema politico, e di come si può evolvere nel tempo, facile non è sicuro.
Per L’ italia in primis si deve partire dal presupposto che È l’ italia che ha fondato L’ Europa come primo stato insieme alla Germania in proporzioni più o meno uguali. Quindi di per se già si vede la differenza di chi ci ha guadagnato in questi 30 anni dalla fondazione tra le 2.
Solo la Germania ci ha guadagnato.
Perciò già di vede dove si trova il difetto, la perdita di Pil e sovranità in termini semplici.
L’Italia perché ci perde sempre.
Per vari motivi tra i quali le Mafie e gli agganci con il magna magna, la Germania non ha lo stesso spessore di mafie dell’ italia che porta la bandiera nel mondo.
Dopo ancora i partiti di sinistra che negli anni hanno completamente portato e fatto applicare tutte leggi contro l italia ed a favore delle varie multinazionali e società di investimento.
L’ italia da fondatrice dell Europa doveva e dovrebbe avere un ruolo privilegiato ed invece tutto il contrario,
L’esempio pratico spicciolo più facile si vede con la gestione dei migranti, che entrano cani e porvi per volontà dei suddetti.
Ma Leo… il vero problema come ho detto nei commenti precedenti è la gestione dietro le quinte della UE,
Dovrebbero eliminare un bel po di sporcizia.
Ci vuole tempo.
...l'analisi.
E qui entrano in ballo le sinistre (ricordiamo che storicamente il Socialismo ha vocazioni internazionaliste, donde la fu Internazionale Socialita a lungo presieduta dall'URSS). Noi "vantiamo" un primato storico nella tradizione sinistraiola: il Risorgimento era zeppo di socialisti/anarcoidi & simili, Mazzini poi tanto celebrato fu dapprima perseguito ed esiliato per le sue idee; anche Garibaldi non fu troppo ben visto dai Savoia pur facendo loro comodo.
Pur di formare il proprio Regno, dopo il 1848 la dinastia, deposto Carlo Alberto, fece buon viso ad un sacco di personaggi chiaramente di sinistra, rivoluzionari, purchè agitassero gli animi in chiave unitaria, anti austriaca e poi anti borbonica.
Non ti vengono in mente le attuali ammucchiate "contro-qualcuno"?
La preponderante era composta di liberali, ai tempi già visti come "di sinistra" rispetto al concetto di monarca anche se costituzionale. Era una sinistra assai moderata, borghese ed imprenditoriale, dopo tutto non invisa a Corte. Ed essendo i Liberali il partito "ufficiale" del Regno, si contava, e fu così in apparenza, che all'interno del movimento risorgimentale mantenessero le cose "come opportuno".
La presenza della sinistra rivoluzionaria in Italia ha quindi fortissime radici, ed a poco valsero i pavidi tentativi di ricondurla in ambito + accettabile o di reprimerla: anzi, da essa addirittura nacque il Fascismo, dalla quale ovviamente ereditò tanto quanto respinse.
C'era nella struttura di pensiero italiana come nella composizione socio/economica della penisola un humus favorevole a veder emergere idee di "rottura". Se idee simili attraversarono l'Europa dal 1830 al 1848, fino alla effimera Comune di Parigi del 1871, fu da noi (ed in Francia, evidentemente per motivi strutturali simili) che attecchirono meglio.
In Germania queste istanze fu "facile" (x modo di dire) ricondurle nel quadro istituzionale e di sistema ad opera dell'allora giovane Bismarck: la Germania era da sempre, ecco il fatto, + ricca dell'Italia, e chi sta sostanzialmente bene non simpatizza a fondo per i rivoluzionari.
Cosa che accadde da noi e nn solo durante e dopo il Biennio Rosso 1919/21: i vari fascismi nazionali, i quali non si assomigliavano che per poco, vedi il franchismo, nacquero come reazione anche popolare stante il benessere raggiunto a quei tempi. Essere privati della proprietà ed appiattiti come nella nascente URSS non piaceva.
Così in tutta Europa sta bene fare un "Quarantotto", ma quando gente col cervello (Bismarck) capì che salendo sul carroccio dei ribelli e prendendone le reni, concedendo "20" si evitava di perdere "100", per 130/140 anni le istanze + strane andarono in soffitta.
Da noi...un pò si fece lo stesso: quanti garibaldini col fazzoletto rosso al collo si "incanalarono" entro più ristretti argini divenendo anzi la cd "Sinistra Storica", imperialista, bellicista, dura coi lavoratori (Milano, 1898: moti contadini in Brianza e alto milanese, 1886)...ma anche capace di centellinare riforme senza stravolgere l'assetto vigente.
Ed eccoci al 2° dopoguerra: la "repressione" fascista alle speranze del '19/21 di vedere i Soviet anche da noi, l'effettiva dimostrazione di potenza e compattezza dell'URSS la quale arrivò ad occupare più spazio degli Alleati all'atto della resa tedesca, tutto ciò mise il "Turbo" alle pretese sinistrorse, in ogni campo.
Da qui, si parla dell'Italia attuale, repubblicana. Solo che essa mantenne bene o male la sinistra al proprio posto nelle questioni sociali/morali avendo dalla sua la forte DC legata al Papato ed alla tradizione cattolica del popolo.
Il borghese protagonista del primo (1875/80 - 1915) boom industriale, del Miracolo e del secondo Boom (1950- anni 60/primi 70) e del chiamiamolo 3° Boom anni 80 sotto Craxi, è un:
- eterosessuale, come il 99% delle persone
- più o meno cattolico, comunque credente, aderente agli usi e tradizioni di detta Confessione...quindi famiglia di un certo tipo, nozze secondo stereotipo ancora vigente, marito che comanda e moglie che decide (è vero anche questo, in tantissimi casi), figli disciplinati
- sobrio ma non pezzente nello stile di vita
- grande lavoratore e certamente anche "onesto"
- umanamente e giustamente ipocrita: adultero, mosso da passioni "illecite", imbroglione, tendente allo spendere ma sempre senza che tutto ciò si debba sapere.
E' un essere umano: i film commedia, e per questo ci tengo a conservare quei CD e VHS, lo ritraggono appieno. Sordi ce ne ha reso, con Gassmann, Tognazzi, ed anche Villaggio perchè no, anzi, un ritratto a chiare tinte.
Dall'impiegato o "commesso" com'era detto nel'8oo all'imprenditore e, fintanto è esistita una campagna, al fattore o possidente.
Dall'altra parte, le condizioni economiche di moltissimi hanno però rappresentato un humus favorevole all'attecchire di idee estremiste dapprima solo finanziarie indi - ecco la forza della sinistra, l'egemonizzare i concetti, la cultura, i ruoli sociali - anche altro.
In Germania ci s'è arrivati, al LGBT e simili, al femminismo, per altre vie, rese meno drammatiche che da noi per la maggiore progressività da un lato, ed il perdurare di leggi contro certi vizietti (paragrafo 75 del CP contro i gay e trisex abolito solo negli anni 90 anche se disatteso di fatto da un ventennio prima). E perchè lo sfogo di certe nascoste o indotte passioni avviene anche come reazione a situazioni esistenziali al margine, da noi molto presenti anche nei momenti migliori.
Il fascismo era sostanzialmente molto borghese, sotto le sue pretese di voler "indurire" i "mollicci" italiani. Nazionalista, tradizionalista nella visione (corretta) della famiglia, italocentrico circa gli aspetti culturali (esempio: il cannocchiale non fu inventato da Galileo, ma da lui in contemporanea con altri in tutto il contiente, egli seppe semmai perfezionarlo e fare da "PR" per la nuova scoperta).
Ciò in contrasto con le intellighenzie di sinistra, e con una certa tradizione della Belle Epoque dove il nazionalismo si stemperava nell'essere un pò cosmopoliti.
Quindi, ecco nel 1950 coi patti di Londra, molto enfatizzati dagli europeisti, dove Dc della corrente di sinistra, socialisti, socialdemocratici reagivano a quella "italietta" a torto vista come chiusa e bigotta creata dalla retorica post risorgimentale, indi dalla vittoria (risicata ma meritata) del 1918 e dal fascismo.
Anche se poi, fino ad almeno la Contestazione, nelle scuole si faceva ampia apologia delle gesta degli eroi come Enrico Toti, Damiano Chiesa, Cesare Battisti, ovviamente Garibaldi, ed erano affissi poster illustranti le loro gesta. C'era la Festa della Vittoria, il 4/11, poi in tempi recenti (dopo l'80 se non dopo il '90) chiamata Festa dell'unità nazionale e spostata alla domenica.
Idem in Germania, anch'essa ai tempi del ricco Impero dei Kaiser centro della Belle Epoque, nazionalista ma cosmopolita ad un tempo: la stessa reazione, avendo avuto i due Regimi lo stesso ideale di forte nazionalismo ed essendo stati "indotti" dagli Alleati a moderarlo con le nuove istituzioni.
Stessa via dopo il 1945 ma...da vincenti, fino ad 1 anni fa, i Tedeschi... mezzi perdenti, indi perdenti del tutto dal 1997/98, noi, anzi, dai patti di Schengen.
La mafia?...mah... Essa funziona certo meglio dove i mercati sono aperti e la gente libera di intraprendere dove crede. Infatti molto attiva negli USA x via del via vai degli emegranti,e delle forti presenze italiane oltreoceano.
Nello stesso tempo, essa agisce adattandosi ad ogni clima politico/economico.