Ah, già! Mi è venuta in mente n'altra fesseria sparsa dalle sinistre in questi giorni per i gossipari boccaloni... ed è quella che riguarda il referendum, sperando nelle memoria breve del proprio elettorato e non solo dei gossipari.
OT:Alcuni leader di destra, per aver suggerito al proprio elettorato di non andare a votare ai 5 quesiti, si sono visti i fascisti rossi che hanno gracchiato:
"... è violare i confini della democrazia costituzionale" tralascio altre frasi di disapprovazione e il solito... aiut, help, i fassisti contro la democrazia... scordando completamente il proprio percorso e un
Pannella, che ne indisse decine di referendum,
su quello del 1985 sulla scala mobile invitò a non andare a votare.Nel 1991 Craxi del PSI se ne è uscito con un rilassante consiglio: andare al "mare" come alternativa alle urne, suggerendo agli italiani di approfittare della domenica referendaria per una gita fuori porta.
Nel giugno del 2003, il referendum sull'art. 18, fu oggetto di una campagna di astensione da parte dei DS con l'allora segretario Piero Fassino che affermava apertamente:
«Noi siamo contrari ad andare a votare». La sinistra temeva una vittoria del sì e così preferì disertare il voto.
Sempre nel 2003, in occasione del referendum promosso da Fausto Bertinotti che, se approvato, avrebbe esteso l'articolo 18 anche alle aziende con meno di 15 dipendenti... nuovamente i DS consigliarono ai propri elettori l'astensione dal voto.
Sul loro volantino si leggeva vicino al simbolo:
«Non votare un referendum inutile e sbagliato ma è un diritto di tutti i lavoratori e non».Nel 2009, per i referendum sul sistema elettorale, Rifondazione Comunista e Sinistra e Libertà dichiararono apertamente di voler far fallire il quorum, invitando esplicitamente i cittadini a non ritirare la scheda.
Essendo dei partitini, essi temevano che la riforma avvantaggiasse più i grandi partiti, penalizzando quelli piccoli.
L'ex senatore della Margherita ed ex ministro per il Lavoro Tiziano Treu espresse la sua opinione:
«Aspetterò fino a lunedì mattina e se alle 11,30 la percentuale dei votanti è vicina al quorum, me ne torno a casa. Sarebbe autolesionista contribuire al successo di questo referendum».NEL 2016, Matteo Renzi dichiarò pubblicamente:
«La posizione dell’astensione a un referendum che ha il quorum è sacrosanta e legittima», suscitando dunque l'indignazione di ambientalisti e movimenti civici.
Nello stesso anno, l'ex presidente Giorgio Napolitano, in una intervista a la Repubblica prima del referendum abrogativo sulle trivelle. Alla domanda:
“È legittimo invitare all’astensione?”, Napolitano rispose:
«Il referendum sulle trivelle è un'iniziativa pretestuosa, è legittimo astenersi. Lo prevede la Costituzione. E ancora:
«Se la Costituzione prevede che la non partecipazione della maggioranza degli aventi diritto è causa di nullità, non andare a votare è un modo di esprimersi sull’inconsistenza dell’iniziativa referendaria».Di fronte a questi precedenti, completamente scordati dai sinistricoli, appare evidente che l'attuale e inutile chiasso in atto dalle sinistre, sia l'ennesima rappresentazione di una commedia tragicomica, buona solo per far divertire oppure insorgere i propri sudditi gossipari.
"L’astensione al referendum è una scelta politica legittima (che piaccia o no a Schlein e Landini)"https://www.linkiesta.it/2025/05/referendum-astensione-legittima-schlein-landini-quorum-democrazia/PS:
verrà tutto cancellato? :mmm