@ormentius scrive:
spurghi sociali, i vecchi catorci komu travestiti,
...entrante, pronostici centrati tanto che pensai tutto fosse preordinato, e forse lo era) che nel continuum del benessere, col rifiuto ormai annoso delle idee stravaganti ed estreme da parte della "maggioranza silenziosa" (quella che coi cd "40mila" di Torino scese finalmente in piazza a dire Adesso Basta), questi atteggiamenti sarebbero stati mandati nella soffitta della Storia alla pari, che so, delle polpe e parrucche del '7oo o dei ludi gladiatori dei Romani.
E fu, a questo punto mi tocca dire "apparentemente" vero, col Riflusso.
Ma tu dici..."pantegane, sorci": ci azzecca, perchè questi roditori rimangono nascosti, non li si vede, poi escono...
...così, e la repressione, non dico solo poliziesca e censoria ove consentito, ma CULTURALE, non andò a scavare negli anfratti della New Age, l'erede "bene" dei circoli sordidi negli edifici in rovina, negli scantinati umidi: erede passata con abiti puliti e piedi finalmente lavati nei salotti radical chic.
Salotti non dimentichiamolo sempre esistiti, anche il Sessantotto non fu solamente e prettamente movimento sindacale e dei lavoratori, anzi, a volte i Sindacati furono contestati essi pure come anche il Santissimo PCI... accanto ai Lavoratori, che si facevano davvero un c**o così durante il Miracolo e poi il Boom, scesero in massa le orde di studenti dei gradi superiori create dalla riforma del 1962.
(Circa il miracolo e il boom susseguito, mio padre spesso mi diceva "Sì, verissimo, ma guarda che fino a pochi anni fa - ero alle Medie - è stato un Miracolo ed il Boom soprattutto dei padroni e dei papponi delle banche, dei palazzinari, non di noi salariati". Una testimonianza di prima mano, anche se evidenziata in senso negativo per la tendenza paterna al risparmio, quindi nello smorzare il senso di generale benessere invece esistente).
Gli operai davvero lavoravano, le 8 ore arrivarono "tardi" rispetto al resto dell'Occidente, ed ancora agli inizi Settanta non tutte le aziende e settori applicavano il week end libero e le 40 ore... ci si arrivò appunto con le lotte.
E non solo in Italia: il Sessantotto fu fenomeno transnazionale.
Ma sopra queste corrette rivendicazioni, anche salariali, come un grande mantello di Dracula a braccia aperte stava già l'IDEOOLGIA: quella del comunismo militante e rivoluzionario erede del periodo pre/fascista.
Il bello è, che se verissimo che la gran massa degli operai era comunista o anche a sx del PCI, e gli impiegati socialdemocratici e socialisti... il pensiero più estremo ed eversivo, della politica, dell'economia e del costume era radicato nelle classi medie e medio alte ed anche alte, dal capo reparto all'impiegato di banca di primo livello, dal funzionario al dirigente.
Ovvero; nelle loro famiglie. I LORO FIGLI: i contestatori benestanti annoiati, che nelle ville stile "design" con la vernice ancora fresca si svaccavano in jaens e maglione sformato, barbe da intellettuale alla Lenin o Cavour, sui divani, ammassati maschi e femmine uno addosso all'altro, e strimpellando la chitarra condannavano il "marcio" sistema borghese e capitalista.
Bellissime e viziate ragazze ostentavano un'aria depressa o schifata, vestite in maniera "anticonvenzionale" ma con capi da boutique, fumando erba, parlando di reggiseni e giarrettiere e reggicalze come di "strumenti costrittivi della libertà del corpo", "immagini di una donna ideale e borghese, creata dal maschio fallocrate e virilista per il maschio fallocrate e virilista", e scempiaggini del genere.
Canzoni di cantautori perfino censurati, americani e non, nello stereo a mobile che solo essi potevano permettersi (il boom dello stereo per tutti era giusto in arrivo), fumo di canne, strimpellare di chitarre, poster di Mao, Che Guevara Lenin (un trio che appariva spesso anche sui graffiti murari: Lenin Mao Che)...e dopo aver condannato il lusso nel quale erano mollemente e comodamente assisi, con vista sul lago e le colline o sui golfi e mari, si lasciavano andare a rapporti spesso già promiscui: un bacio con la lingua all'amica del cuore e la mano sulla patta dello sconosciuto chitarrista.
Nullafacenti, a scuola dai 5/6 anni quando gli altri prima della riforma del 62 via di corsa in officina a 11 anni (e poi a 14, ancora molti), con nelle pochette o nel portafoglio la pesante mancia di papi industriale, professionista, funzionario, "nemico del popolo" e "padre patriarcale".
...purtroppo questa feccia oggi, ingrigita, con le vene varicose, occhiali o lenti da cieco, o con mammelle rifatte e le vene operate, i capelli tinti, l'impianto dentale che dona loro un sorriso ed una facies da ventenne, eccoli assisi in Parlamento, in patria o nella mefitica UE...a capo di mille mila "associazioni", "fondazioni", "centri studio", "cooperative onlus"...o davanti alle macchine da presa sul set o in Tv a pontificare, a vendere ancora quelle idee...
Dice un detto siculo "chinati juncu ca passa a china" (piegati giunco che passa la piena): era il motto dei mafiosi durante la poco convinta repressione fascista (il regime si fermò dinanzi a molti personaggi con coppola...e camicia nera, e si affermò nelle campagne col fattivo supporto della mafia, va ammesso).
Quelli colpiti dalla repressione ripararono come ben noto negli USA per poi ricomparire accanto agli Alleati...
...così dinanzi al Riflusso alias edonismo detto poi Reaganiano degli anni post 1980, si inventarono il movimento new age, sempre come 15 anni prima intriso di esoterismo, scemenze indù o buddiste, passando per degli originali, dei ribelli che deposta l'ascia di guerra si erano reinventati un ruolo apolitico.
Non è vero: fu come un congelatore, non sospetto o non accuratamente indagato, nel guale conservare per il momento buono tutto il pacchetto/rivoluzione del Sessantotto.
E come i topi, si nascosero, nel mondo dello spettacolo, della moda, della pubblcità, della Tv..
...qui entra purtroppo in scena Craxi il quale "apre" le porte dei circoli politici ad una "corte di nani e ballerine".
Prima di allora, sebbene genericamente il mondo dello spettacolo, cinema e tv, e la stampa anche nn di partito opinione ne facessero, anche troppa (e scattava la censura o, come Pecorelli, quello di OP Osservatore Politico, venivano tolti di mezzo), era un ambiente di contorno rispetto alla "camera dei bottoni", le Istituzioni ovvero.
Craxi, io credo ingenuamente e con l'intento di allargare il proprio supporto e consenso, di fatto "permise" a saltimbanchi, scureggioni, bonazze di vario gemere di accedere ad ambienti prima visti come poco adatti a loro, e loro inidonei ad essi.
Ricordiamo la sua relazione con Ania Peroni, attrice, alla quale regalò una emittente romana che divenne assai importante...
In questa folla ecco ovviamente presenti in massa i radical chic della New Age, ed ecco man mano uscire dal "frigorifero" le idee che, alla caduta del Muro, a quella della Prima Repubblica, nel vuoto ideologico creatosi, nel vuoto di certezze, tornarono alla grande man mano assumendo una valenza ancor superiore o pari a quella di venti anni prima.
Berlusconi replicò l'errore: sebbene i suoi nani e soprattutto ballerine avessero idee di destra, grosso modo conservatrici, ecco le dichiarazioni di molte che dopo aver condannato i trascorsi sessantottini (una, credo Lella Costa, disse che il rogo dei reggiseni a Milano nel 1969 fu una sciocchezza perchè la donna può essere donna seducente e donna in politica e carriera allo stesso tempo), riaffermarono però ideali femministi.
Dissero che essere anche ritratte nude, o vestire elegantemente ed in modo classico, con un pizzico di seduzione, non esimeva dall'essere anche altro.
La legge Carfagna lo dimostra: la velina fatta ministro condanna le attenzioni che da velina invece stimolava.
Ad oggi l'immagine della donna è assai peggiorata rispetto ai bei tempi di Craxi e Berlusconi: e con questo, abbiamo personaggi ed idee che i due leader non avrebbero accettato, mai.
Gli estremisti e le estremiste, che dal frigo del 68 e delle avanguardie di pensiero ancora antecedenti, tirano fuori "rivoluzioni metafisiche", progetti di un mondo al contrario.
Come i sorci: si sono nascosti, chi è morto od invecchiato ha passato la mano a giovani adepti, ed eccoli oggi rigurgitare delle fogne.
Una pecca della destra, ovvero del mondo conservatore che si incarna poi nelle autentiche espressioni di vita del Popolo, è stata, a parte pochi autori spesso assai ermetici (come Evola), di non creare un solido corpus di contro-controcultura.
Dapprima, ci si contentava di censurare libri films o canzoni, poi una netta opposizione anche spontanea, popolare, fece cadere un certo genere di censura... poi si contò sul benessere montante il quale, appunto, aveva creato un bengodi dove la gente, nell'alveo di intoccabili comportamenti tradizionali, nascostamente poteva con cautela fare quel che voleva... ciò è parte del costume borghese e non lo si condanna. Si diceva ai tempi della Regina Vittoria: "Regard the Neighbours", occhio ai vicini, occhio a non farsi "beccare".
Ma un vero corpo di idee, come invece la sinistra e DEM-prog hanno, non lo vedo così nettamente delineato: forse nasce ora, e spero diventi ideale condiviso, "dettagliato", con riferimenti precisi (religione, usi, tradizioni, Natura, individualismo, benessere da difendere).